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Zuckmayer, Carl.

Scrittore tedesco. Dopo aver frequentato il ginnasio a Magonza, combatté fino al 1918 sul fronte occidentale; studiò quindi Scienze naturali a Francoforte e a Heidelberg. Trasferitosi a Berlino si dedicò alla produzione drammatica ottenendo un enorme successo con Der fröhliche Weinberg (1925), commedia popolare e dialettale piena di vigore boccaccesco. Dopo aver soggiornato in Austria, nel 1938 si trasferì in Svizzera; quindi, privato della cittadinanza tedesca dal Governo nazista, emigrò nel 1939 negli Stati Uniti, dove diresse una fattoria agricola. Ritornò in Germania e in Austria fra il 1946 e il 1947, e dal 1951 divise la sua residenza fra la Svizzera e gli Stati Uniti. Autore di parecchie e apprezzabili opere narrative (Salware oder die Magdalena von Bozen, 1936; Herr über Leben und Tod, 1938; Erzählungen 1952;) e di poesie (Der Baum, 1926; Gedichte, 1948 e 1960), Z. fu soprattutto autore drammatico. Iniziò la sua carriera come drammaturgo espressionista con Kreuzweg (1920), a cui seguì nel 1925 Pankraz erwacht oder Die Hinterwälder, rappresentazione violenta di un incesto che destò vivo scandalo. I drammi successivi, di ambiente popolaresco, uniscono anche una blanda critica sociale: Schinderhannes (1927), ballata corale nella quale spicca la figura di un magnanimo brigante renano che combatte contro gli eserciti napoleonici e contro i ricchi; Katharina Knie (1929), ambientato nel mondo dei saltimbanchi girovaghi; Der Hauptmann von Köpenick (1931), vivace rappresentazione della Germania guglielmina, della sua retorica, dei suoi tabù e delle sue debolezze, satira cruda e amara contro il militarismo e la burocrazia. Altre sue opere sono: Der Schelm von Bergen (1934); Bellmann (1938), ripreso poi col titolo Ulla Winblad oder Musik und Leben des Carl Michael Bellmann (1953); Des Teufeles General (1946), coronato da un eccezionale successo di pubblico: fu una delle prime opere teatrali a trattare, dopo il crollo del Nazismo, il problema della responsabilità tedesca in quegli anni; Barbara Blomberg (1949), di ambientazione storica. Su problematiche di attualità Z. scrisse poi, senza però raggiungere un'adeguata profondità, Der Gesang im Feuerofen (1950), episodio della resistenza francese contro l'occupazione nazista; Das kalte Licht (1955), sul problema della responsabilità dello scienziato nell'era atomica; Die Uhr schlägt eins (1961), sulla "gioventù bruciata"; Der Rattenfänger (1975), trasposizione dei problemi e delle crisi dei giovani in un medioevo fantastico (Nackenheim, Renania 1896 - Visp, Svizzera 1977).